Decreto lavoro 2023: tutte le novità

Il decreto approvato lo scorso 1° maggio è diventato legge. Diverse le novità introdotte: dal rafforzamento del taglio al cuneo a vantaggio dei lavoratori, ai contratti a termine e somministrazione, dalle misure di inclusione sociale e lavorativa all’addio al reddito di cittadinanza, fino agli aggiornamenti sullo smart working e sul pacchetto welfare. Ecco l’elenco di tutte le voci, novità e prospettive.

Le misure previste dal D.L. n. 48/2023, convertito in legge n. 85/2023, – alcune con decorrenza immediata, altre applicabili dal 2024 – prevedono incentivi per i datori di lavoro che assumono, la revisione delle regole di trasparenza dei contratti di lavoro, nuove causali per la stipula di contratti di lavoro a termine, la riduzione del cuneo fiscale, l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, le modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali in specifici settori, l’assegno per l’inclusione. E non solo.

Una sintesi delle principali misure
Il Decreto Legge contiene in particolare misure volte a ridurre il cuneo fiscale, per la parte contributiva, nei confronti dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 Euro lordi annui; a contrastare la povertà e l’esclusione sociale, con particolare attenzione per le famiglie al cui interno siano presenti soggetti fragili, minori o anziani; a promuovere politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di assicurare un’adeguata formazione a chi non ha un’occupazione ed è in grado di svolgere un’attività lavorativa e di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; interventi urgenti volti a rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni e di modifica della disciplina del contratto di lavoro a termine.

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