I mercati azionari hanno il potenziale per salire ancora?

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La futura ripresa degli utili non interesserà tutti i settori, poiché nei prossimi 10 anni alcuni di essi potrebbero subire danni permanenti

Con le valutazioni azionarie a livello globale, in particolare negli Stati Uniti, che hanno raggiunto soglie viste l’ultima volta nel pieno della bolla tecnologica del 1999-2000, riteniamo che l’aumento delle valutazioni che sta dietro a gran parte del rally dai minimi del 2020 non sembra più essere un probabile driver dei rendimenti nei prossimi anni.

Fatta questa premessa, vale la pena ricordare che il crollo dei mercati avvenuto in seguito allo scoppio della bolla delle dotcom, quando le azioni globali avevano perso metà del loro valore, si è verificato dopo due anni e mezzo in cui le valutazioni erano oltre 22 volte gli utili prospettici, dove si trovano oggi i mercati.

Infatti, il calo delle valutazioni azionarie dal loro picco non iniziò prima di ottobre 2000, poco dopo l’ultimo aumento dei tassi da parte della FED. Tuttavia, un fattore molto più importante dietro il conseguente calo delle valutazioni fu l’inversione di rotta del momentum degli utili cominciata effettivamente nel 2001.

Di conseguenza, mentre l’esperienza del 2001-2002 dimostra che valutazioni possono limitare le performance, gli eventi del 1999-2000 evidenziano che le valutazioni possono restare elevate per un prolungato periodo di tempo lasciando che la crescita degli utili resti il driver dei rendimenti totali anche nel caso di una bolla più ampia sulle valutazioni.

Guardando al 2021, questa distinzione è importante, poiché gli investitori potrebbero trovarsi ad affrontare   uno scenario diverso rispetto a quello visto allora. Mentre le valutazioni sono su livelli analoghi, il ciclo degli utili, invece di puntare al picco, sembra aver toccato i minimi nel secondo trimestre; dopo di che gli utili hanno ricominciato a salire gradualmente, lasciandosi alle spalle i danni causati dalla pandemia.

Con gli utili nel secondo semestre ancora in contrazione su base annua, è probabile che gli investitori si trovino ad affrontare ancora le fasi iniziali di questo rimbalzo. Ovviamente, un rilancio dell’economia sarà importante per la prossima fase di ripresa degli utili, tuttavia, l’atteso attivismo fiscale dovrebbe fungere da catalizzatore per l’anno prossimo.

Senza dubbio, la futura ripresa degli utili non interesserà tutti i settori, poiché nei prossimi 10 anni alcuni di essi potrebbero subire danni permanenti dai cambiamenti che si stanno verificando a livello globale. Tuttavia, ciò significa probabilmente che gli investitori attivi, tematici e focalizzati sulla selezione dei titoli continueranno a riportare buone performance.

Commento a cura di Norman Villamin, CIO Wealth Management di Union Bancaire Privée (UBP)

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