Feltri: Mattarella voltagabbana, la Lega ce l’aveva duro e ora ha il covid

Nel giorno del giuramento di Sergio Mattarella davanti ai Grandi elettori e della pronuncia del suo discorso, Vittorio Feltri è intervenuto ai microfoni di Le Fonti per commentare uno dei momenti più delicati che la politica italiana ha attraversato negli ultimi mesi. Il Mattarella bis ha palesato le difficoltà dei partiti e di un personaggio in particolare, il leader della Lega Matteo Salvini. Intanto, all’orizzonte si profilano già le elezioni politiche del 2023. Come ci stiamo avvicinando a questo appuntamento cruciale? Mario Draghi riuscirà a tenere saldo il timone del Governo nei prossimi, delicati mesi? Queste le risposte rilasciate dal Direttore editoriale di Libero nell’intervista con Manuela Donghi.

Direttore Feltri, ha seguito il discorso di Mattarella?

Me ne guardo bene dal seguire il discorso di Mattarella, tanto i discorsi sono tutti uguali, retorici e annaffiati di conformismo. I partiti non sapevano come cavarsi d’impaccio e alla fine hanno richiamato Mattarella. Lui mi ha sorpreso perchè dopo aver detto almeno una quindicina di volte che non era disposto a rinnovare il mandato, ha fatto una giravolta. A me questo dispiace perchè io, da bergamasco montanaro, quando do la parola la mantengo. Mattarella invece ha fatto una giravolta e ora al Quirinale ci troviamo una minestrina riscaldata

Ma ci fa più brutta figura Mattarella ad accettare la rielezione dopo aver spergiurato di volere lasciare il Quirinale o ci fanno più brutta figura i partiti che non hanno saputo trovare un’alternativa?

Personalmente, avrei messo Draghi al Quirinale e a Palazzo Chigi un uomo da lui indicato. I partiti, che sono in stato confusionale, non hanno saputo fare di meglio, la società è ricca di personaggi importanti, di spessore,  a cui ci si poteva rivolgere; invece la politica guarda sempre il proprio ombelico e sceglie tra i palazzi. Il Presidente poteva essere benissimo una grande personalità, come Riccardo Muti che io ho proposto. Vedremo cosa farà Mattarella l’anno prossimo con le elezioni politiche, se riuscirà a riformare una maggioranza in grado di sostenere il Governo. Vedrete che l’anno venturo dopo le elezioni politiche ci sarà un gran casino. 

Matterella resterà per 7 anni o farà solo da traghettatore?

E’ difficile dirlo, è difficile entrare nella testa di Mattarella e nei suoi sentimenti. Se l’anno prossimo, oltre alle elezioni politiche, si riaprisse la questione del Quirinale sarebbe davvero complesso. Il panorama è talmente complicato che, in questo momento, è difficile fare pronostici

Il centrodestra è davvero esploso con questo Mattarella-bis?

La decadenza di Salvini mi addolora perchè ero convinto che fosse un uomo provveduto e invece i fatti hanno dimostrato il contrario. Con un’espressione colorita, negli anni Novanta Bossi diceva che la Lega “ce l’aveva duro”, mentre ora la Lega ha il Covid. E’ malata. Questo è chiaramente il trionfo di Giorgia Meloni che è una persona intelligente, ha la schiena dritta, non ha mai cambiato linea e si è sempre mantenuta coerente con le sue idee. Si possono condividere o no, ma le sue idee vanno rispettate.

E nella sinistra cosa ha visto Direttore? Chi è uscito con le ossa rotte dal post Quirinale?

La sinistra ha evidenziato la propria debolezza, sostenendo in modo entusiasta la rielezione di Mattarella. La sinistra non ha fatto altro che replicare vecchi schemi politici del passato. E’ vero che un anno è lungo da passare, ma passa. Immagino che alle elezioni del 2023 ne vedremo più delle brutte che delle belle.

In questo anno, Draghi riuscirà a tenere saldamente in mano il Governo e ad attuare le riforme?

Draghi è un simbolo di competenza e bravura, su di lui non ho dubbi ma su tutto l’ambaradan che  gli sta intorno sì. Questo è un Parlamento scosso dalla paura di perdere la “cadrega” come si dice a Milano. Sono sicuro che Draghi sarà in grado di reggere il timone nei prossimi mesi. Ma il vero problema, lo ripeto, è quello che accadrà con le elezioni del 2023. I problemi che sono lontani non è che non sono problemi. Lo restano eccome. E si profilano all’orizzonte.

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