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Covid, verso immunità di gregge ma attenzione al colpo di coda

Numeri da record per la campagna vaccinale, che arriva a 1,2 milioni di dosi nel weekend, confermando la tendenza positiva per la diminuzione dei contagi. E proprio per parlare di vaccini e Covid, abbiamo avuto come ospite il virologo Fabrizio Pregliasco, per fare insieme il punto della situazione e le previsioni future nel breve-medio termine.

Siamo qui con Fabrizio Pregliasco, virologo, grazie per essere qui con noi per parlare proprio di vaccini. Weekend record per le vaccinazioni perché per il secondo giorno consecutivo sono state raggiunte le 600.000 vaccinazioni nell’arco delle 24 ore, intanto le chiedo di confermarmi questi numeri

Assolutamente un dato che dimostra come ormai la campagna vaccinale si è oliata, con due approcci, quello degli hub, centri vaccinali rossi molto efficienti e quello che si sta ampliando, con una ricerca porta a porta e che nel futuro prevederà un maggiore coinvolgimento dei medici di famiglia per arrivare ai soggetti fragili che ancora non si sono vaccinati perché davvero è il momento questo di procedere con maggiore velocità possibile vista l’elevata disponibilità dei vaccini, finalmente direi, dopo il periodo iniziale che si sapeva era con forniture limitate, ora dobbiamo raggiungere il prima possibile la copertura più alta, per tamponare la diffusione del gruppo, in particolare gli effetti più pesanti che ci preoccupavano di più.

Certo perché numeri questi dei vaccini destinati a crescere, anche perché sono in arrivo già da questa settimana ulteriori dosi, circa 4,1 milioni, 3 milioni di Pfizer, 500 mila AstraZeneca, 400 mila Moderna e 200 mila J&J, quindi avendo aperto le prenotazioni a tutti, si va verso una vaccinazione di massa nel vero senso della parola e ci avviamo verso numeri molto alti. Le chiedo subito, poi torniamo su questioni pratiche, è diminuita la resistenza al vaccino? Ne abbiamo parlato in altre occasioni, ma non potevamo ragionare ancora su numeri efficaci, le paure, le resistenze per chi è contro i vaccini in generale, poi legato al Covid perché si parla di vaccino sperimentale fatto in breve tempo, quindi ancor più ci sono timori, cosa ha notato da questo punto di vista?

Come sempre, per tutte le vaccinazione, c’è una parte, come ha giustamente detto, di no-vax ideologici ma sono una piccola percentuale, ma molto rumorosa e che poi fa proselitismo e diciamo che abbiamo visto un 5% di irriducibili e un 15% di persone un pochino dubbiose come sempre, in più questo errore di valutazione sul fatto che sia stato fatto in fretta, in realtà si sono ottenuti più velocemente del solito, ma con la stessa attenzione e dimensione degli studi per valutare efficacia e sicurezza, superando alcuni inciampi burocratici che questo percorso di autorizzazione prevede come sempre e poi una grande quota di volontari, che velocemente si sono resi disponibili a fare questi studi, quindi gli studi sono pari ad altri vaccini. Poi chiaro che alcuni eventi avversi molto molto rari si stanno vedendo nell’applicazione massiva, ma sono dati che confermano una sicurezza. è ovvio che il vaccino viene sempre visto in modo diverso rispetto al farmaco, ingurgitiamo pillole, antinfiammatori, senza mai leggere il famoso bugiardino nella scatola e bisognerebbe leggerlo e confrontarlo con quello dei vaccini e si vedrebbe che ci sono condizioni a favore dei vaccini riguardo la rarità dei fenomeni avversi che ci sono anche per i vaccini, è chiaro però che nel caso del vaccino si applica in modo diverso la valutazione vantaggio-svanataggio perché quando si ha un mal di denti c’è bisogno di una cura immediata, mentre il vaccino lo si fa a freddo. E qui mi è capitato di sentire che vaccinandosi ci si sente come su un trampolino, un salto molto alto e pericoloso, in realtà è un tuffino e va fatto per difendere se stessi, si massimizzano dei dati rispetto agli eventi avversi dei vaccini ma non si considera che si muore ancora, anche ieri, anche oggi, di Covid, in Italia ci sono almeno 200 mila soggetti positivi censiti, notificati, ma pensiamo che ce ne siamo almeno il doppio, perché sfuggono.

A partire dai famosi asintomatici o chi ha dei lievissimi sintomi che non vengono associati al Covid, ma che se vengono trasmetti ad un soggetto più fragile sono diversi, questo ha fatto bene a ricordarlo. Quindi la domanda capita a puntino, non fa più paura il covid? Cosa potremmo rispondere, ovviamente con le dovute distinzioni.

Le vaccinazioni stanno dimostrando un’efficacia superiore rispetto a quella degli studi preliminari, pre registrativi e quindi ci aspettiamo che possano difenderci e abbassare quei casi gravi, anche se temiamo la possibilità che un certo colpo di coda possa esserci e lo stiamo vedendo Inghilterra, pur con un numero altissimo di vaccinato e un basso numero di casi gravi e decessi, un rialzo, proprio perché come dicevo ci sono ancora tantissimi italiani positivi e dobbiamo considerare ancora ogni contatto come rischio di infezione, è chiaro che ormai ci sono queste aperture desiderate e necessarie, però vuol dire che si aumenta questo rischio, in particolare con le nuove varianti, quella Delta, con maggiore cattiveria, quindi io dico prudenza, il Covid ci fa ancora un po’ di paura o meglio, deve farcela, nell’ottica di aperture con buon senso, in modo tale che queste aperture siano per sempre, risultato di medio e lungo periodo che interessa i mercati, che è il target della trasmissione, ma anche per tutti noi, perché sarebbe devastante psicologicamente per tutti.

Lei ha definito sportive alcune riaperture, mi auguro che insomma, che sia così, ovviamente con le dovute precauzioni, una serie di monitoraggi che possano aiutare a selezionare le persone che tornano al livello sociale a vivere, a questo punto le faccio un’altra domanda e cambiamo anche il titolo di questa nostra puntata, l’immunità di gregge. Noi ne avevamo parlato quando sembrava un miraggio, ma possiamo ipotizzarla ora, perché il generale Figliuolo ha detto che potrebbe succedere già a settembre con l’80% delle persone vaccinate, è d’accordo? O se no quando?

Sicuramente, è chiaro che l’immunità di gregge non ci sarà, perché in termini matematici porterebbe all’azzeramento della malattia, ma questo non succederà, anche perché come sappiamo riusciremo dai 12 anni in poi, mentre i più giovani ancora non potranno e rimarrà quindi un serbatoio di persone non vaccinate che faranno si che la presenza del virus ci sarà ma in modo molto molto più tranquillo, una convivenza civile e si farà si che la malattia venga tracciata, con l’isolamento, casi sospetti, isolamento contatti stretti, che ora si è persa, vista la dimensione dell’alto numero, quindi dobbiamo continuare in questa battaglia con questa previsione più che positiva e soprattutto dovesse esserci quel colpo di coda che temiamo, la grande quota di vaccinati nelle persone più anziane e fragili, ci garantirà, speriamo una non proporzionalità nei casi gravi e quindi una situazione dove le attività lavorative e sociali andranno sempre meglio.

Ecco abbiamo già parlato, ma questa parte è fondamentale per proiettaci nel futuro, di chi ha paura del futuro, ora forse un po’ meno, non vorrei azzardare questa view ottimistica però circolano sempre un sacco di notizie, alcune sono assurde, altre lasciano ancora dei dubbi su chi non sa se vaccinarsi o meno, in prospettiva futura c’è chi pensa che davvero questo potrebbe causare problematiche reali in ognuno di noi. Lei cosa si sente di dire a queste persone? Che ripeto io non do torto a chi legge e si fa condizionare, perché siamo bombardati ormai da tempo.

C’è un infodemia con tantissime fonti di informazione che non sono affidabili, quindi affidatevi a siti e fonti ufficiali o comunque scientifiche, noi abbiamo una valutazione di sicurezza nel breve termine garantita, è chiaro che nell’arco di decenni non si sa cosa potrà succedere, ma escludiamo effetti di variazione del genoma, perché questo RNA che i vari tipi di vaccini ci inseriscono nel nostro corpo, sono utilizzati solo per la replicazione e duplicazione di questo spike, di questo uncino, che è quello contro cui il sistema immunitario si accanisce per la risposta immunitaria, ma sparisce e se ne va. Quindi escludiamo che ci siano danni al livello genetico, ma io dico che per questa vaccinazione non dobbiamo fare attesa perché il rischio c’è ed è in questo momento.

Si infatti c’è chi dice proprio questo, attendo per vedere cosa succederà, ma credo che anche ad attendere non cambierà molto, non è che tra due mesi avremo notato effetti di chissà che tipo.

Ormai i vaccini hanno avuto utilizzo in miliardi di dosi in un breve periodo, che altri farmaci se lo sognano nel lungo periodo, quindi insomma, ormai abbiamo bruciato le tappe per poter stabilire l’entità di questi eventi avversi.

Ecco questo è importante, dovremmo quindi aver già notato qualcosa? Io lo dico in termini più terra a terra.

Assolutamente si.

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