In questa puntata di Business Leaders, condotta da Debora Rosciani, Vittorio Villa ha parlato del paradossale vuoto di potere nelle posizioni chiave delle aziende e dell’insufficienza di manager ‘giusti al posto giusto’. Mancano, in particolare, gli innovation manager che sappiano governare la digitalizzazione dei processi produttivi.
Il mercato del lavoro si sta trasformando in maniera sempre più rapida e, spesso, disomogenea. In particolare, si sta affermando un paradosso tra la mancanza di lavoro da una parte e l’insufficienza di manager ‘giusti’ dall’altra. Molte aziende sono a rischio di vuoto di potere nelle posizioni chiave, con la conseguente necessità di ripensare strategie di leadership. Si è parlato di tutto questo, analizzando dati, cifre e casi concreti, nella puntata odierna di Business Leaders, il format di Le Fonti Tv dedicato al mondo del lavoro. Debora Rosciani ha intervistato Vittorio Villa, founding partner di Villa & Partners, che ha risposto alle domande sul mercato attuale dei manager. “In Italia il 44% di aziende Top Employers prevede una crescita e incremento di personale da qui a 3 anni, ma il 13% lamenta una scarsità di manager ‘giusti al posto giusto'” ha osservato Villa. Con la rivoluzione tecnologica in atto, tra le figure di vertice si riscontra soprattutto una carenza nella capacità di gestire il passaggio al digitale dei processi produttivi. In base ai dati, un’azienda su due assumerebbe subito un innovation manager che sappia governare l’innovazione e i processi industriali, ideare prodotti e servizi innovativi e coerenti con l’era digitale fino ad arrivare a mettere mano agli stessi modelli di business. Le aziende, però, non riescono a trovare facilmente questa figura, proprio a causa del mismatch fra richiesta di competenze da parte delle imprese e reali competenze sul mercato. “E’ necessario investire nella formazione continua dei nuovi manager – ha sottolineato Villa – e, in seconda istanza, rivedere il concetto stesso di carriera: non più una scalata verticale di soldi e potere, ma un percorso esperienziale, articolato e orizzontale, che talvolta richiede anche un passo indietro per ripartire verso nuove mete”.