Nuova puntata del nostro tg settimanale dedicato unicamente al mondo dello sport e del business, per capire le dinamiche che intercorrono tra questi due mondi, all’apparenza lontani, ma più vicini di quanto si pensi.
RIFORMA SERIE A – DE LAURENTIIS
Parliamo della riforma della Serie A, effetto collaterale del terremoto Superlega, ne stanno parlando i vertici del nostro calcio per rendere il prodotto sempre più di appeal. C’è una proposta del patron del Napoli Aurelio De Laurentiis destinata a fare scalpore. Il presidente degli azzurri ha essenzialmente proposto una Serie A “minimal”, con 16 squadre e una sola retrocessione. Essenzialmente, una “Superlega” tutta italiana, che trasformerebbe il nostro campionato in un torneo tutto sommato chiuso, ed effettivamente quasi inaccessibile. La proposta, in ogni caso, non avrebbe entusiasmato il gruppo dei dirigenti, che rimangono orientati sulla riforma a 18 squadre. L’unico a sostenere De Laurentiis era Claudio Lotito, patron della Lazio e alle prese con il caso Salernitana. “L’obiettivo dello studio – si legge in una nota – sarà quello di valutare sia l’impatto sportivo, sia quello economico/finanziario delle proposte, al fine di presentarne i risultati in una prossima Assemblea di Lega”
AZIONARIATO POPOLARE INTER
Parliamo ora di un termine che è stato pronunciato più volte nelle ultime settimane, ovvero azionariato popolare. Concetto che va di moda soprattutto in Inghilterra da quando i tifosi di Liverpool Chelsea e Tottenham sono stati ammessi nei Consigli di amministrazione dei rispettivi club. C’è chi vorrebbe vedere la formula dell’azionariato popolare anche in Italia, l’economista Carlo Cottarelli che è un tifoso dell’Inter. Secondo Cottarelli l’ingresso di soci-tifosi nel club nerazzurro sarebbe auspicabile in questo periodo storico; ricordiamo infatti che il finanziamento di 250 milioni ottenuto da Suning dal fondo americano Oaktree non cancella le difficoltà economiche né tantomeno sventa l’ipotesi di cessioni illustri come quella di Hakimi. Il modello di riferimento secondo Cottarelli sarebbe quello tedesco, il famoso 50+1 , per cui i grandi investitori privati non possono avere più del 49% del controllo di un club. “Non è bello vedere le nostre squadre del cuore passare da una mano all’altro. Siamo grati a quello che Suning ha fatto per l’Inter, ma c’è il rischio che sia un capitale poco stabile – le parole di Cottarelli che ha annunciato- a settembre faremo un evento per proporre questo azionariato. Prematuro parlare di cifre, dipende dall’interesse dei tifosi”.
IL BUSINESS DELLA RYDER CUP
Ultima notizia, riguarda il mondo del golf. Sono state svelate le immagini del nuovo Marco Simone, il campo nei pressi di Roma che ospiterà nel 2023 la Ryder Cup, la prestigiosa sfida tra Europa e Stati Uniti, che per la prima volta nella storia approda in Italia. Ricordiamo che la Ryder è il quarto evento sportivo più visto in assoluto (dopo Olimpiadi, Mondiali e la finale del Superbowl). Ma quale business garantisce per il Paese ospitante? L’indotto è economico è consistente. Andiamo a vedere allora quali sono i numeri del business: si stima che gli incassi possano toccare la cifra record di 200 milioni di Euro, considerando biglietti, merchandising e diritti TV, oltre naturalmente all’indotto correlato (ristorazione, alberghi, trasporti) per una settimana che vedrà Roma al centro del mondo sportivo. Naturalmente sarà importante anche il traino dei giocatori azzurri, in particolar modo di Francesco Molinari, primo azzurro di sempre a vincere un Major, l’Open champions. Speriamo di rivederlo protagonista anche nel 2023.
